
Di ritorno da Parigi per la prima volta, mi sono ritrovata a passare più tempo nelle boulangerie che a esplorare i quartieri parigini. La pasticceria francese, pur così scenografica, l’ho assaggiata poco: ho preferito dedicarmi a ciò che amo di più, i prodotti da forno. Tutte le mie colazioni sono iniziate così, entrando in una boulangerie, spesso trovata per caso mentre camminavo, altre volte cercata su Google Maps in base a dove mi trovavo.
Solo una tra quelle che vi racconterò l’ho scoperta tramite i social. Le altre sono state incontri spontanei, nati da una passeggiata, da un cambio di quartiere, da una deviazione imprevista. Parigi è cara, è vero, ma ho trovato i prezzi delle boulangerie più onesti di quanto mi aspettassi. Forse proprio perché il pane e i prodotti da forno, qui, è parte della quotidianità, come il cappuccino e la brioche al bar per un italiano.
Queste sono le boulangerie che ho effettivamente provato, ma ce ne sono altre che avrei voluto visitare, prima fra tutte Mamiche, in Rue du Château d’Eau. Ci siamo andati due volte: la prima, una fila chilometrica ci ha scoraggiati – credo che avremmo dovuto aspettare almeno 40 minuti solo per entrare. Ho scoperto poi essere famosi sui social, e ho capito il perché di tutta quella folla. Forse il prodotto è davvero all’altezza della reputazione, ma in quel momento, a stomaco vuoto, non ho resistito e sono andata via. Quando siamo tornati, era lunedì ed era chiusa. Se tornerò a Parigi, spero di avere l’occasione di provarla davvero.
In pochi giorni ho visitato diverse boulangerie, ciascuna con un carattere diverso. Alcune in quartieri più noti, altre nascoste, altre ancora celebri online. Qui di seguito vi racconto le mie preferite (e anche quella che non sceglierei di nuovo), così se capitate nei dintorni, sapete dove fare colazione o una pausa dolce.
Buona lettura!
Victoire Boulangerie – Rue Cadet
Questa è stata la prima che ho incontrato per caso. Il bancone era già piuttosto vuoto, ma mi ha subito colpita per una cosa: era l’unica boulangerie con una proposta vegana chiara e visibile. Ho scelto un pan gocciolo vegano – semplice, leggero, non troppo zuccherato. In realtà ho notato che la maggior parte dei panificati dolci parigini ha questo equilibrio: mai stucchevoli, sempre ben bilanciati. Questo era morbido, saporito, e soprattutto non appesantiva. Un ottimo inizio.
Liberté – Rue Saint-Dominique
Una delle più belle, sia per varietà che per estetica. Qui ho provato una baguette vegetariana davvero generosa, con una farcitura completa e un formato grande: ci ho pranzato con soddisfazione dopo aver camminato chilometri. Il prezzo? 7€, ma onestamente ben spesi. Come dolce ho scelto un Pavé au chocolat, una sorta di pane al cacao con pezzi di cioccolato fondente. Non troppo dolce, con una consistenza perfetta. Avrei potuto scegliere mille altre cose, ma questo mi ha chiamata appena l’ho visto. Ho fatto bene.
Graine – Rue Oberkampf
Un’altra scoperta casuale, arrivata durante una passeggiata. Il banco pienissimo, una fila che scorreva veloce, e grani che si sentiva fossero di qualità. Ho preso anche qui un pan gocciolo e un panino al cacao con gocce di cioccolato. Buoni entrambi, anche se – a essere sincera – quello di Liberté mi ha lasciato un ricordo più forte. Però Graine mi ha ispirata tantissimo: la prossima volta voglio assolutamente provare le girelle alla cannella che non ho scelto. E ancora me ne pento.
Aux Merveilleux de Fred – Rue Saint-Dominique
Questa era l’unica che avevo segnato da tempo, vista sui social mille volte. Siamo andati la domenica mattina, a pochi passi dal mercato rionale. Il dolce protagonista qui è uno solo: un gigantesco pan gocciolo morbido e lucido, servito caldo. Non so se è sempre così, ma a noi l’hanno dato appena sfornato. Prezzo: 4,50 €. Dimensioni: esagerate. Eravamo in due, l’abbiamo finito in dieci minuti. L’impasto era soffice, le gocce di cioccolato tantissime. Ancora me lo sogno. Se vivessi a Parigi, la mia domenica ideale inizierebbe così: colazione qui e poi giro al mercato.
La Parisienne Boulangerie – Rue de Lyon
Siamo entrati perché sulla vetrina c’era scritto che avevano vinto il premio per la miglior baguette. Ho preso una baguette vegetariana da portar via per pranzo: buona, ma onestamente nulla di indimenticabile. Le verdure grigliate dentro erano un po’ – troppo – sott’olio, e nel complesso non mi ha lasciato molto. La persona con me ha preso una specie di grosso muffin ripieno al cioccolato e una sfoglia al pistacchio, e quelli invece mi sono sembrati interessanti, anche se la scelta non era vastissima. Forse siamo capitati nel momento sbagliato, o in una sede meno fornita.
Chez Meunier – Rue de Rambuteau
Purtroppo, non tutte le esperienze sono state positive. In questa boulangerie sono entrata solo perché avevo molta fame, senza controllare nulla prima delle recensioni (e ho fatto male). I prodotti che ho scelto ovvero la brioche con gocce di cioccolato e al naturale erano secchissimi.
Ho fatto fatica a deglutire, mancava completamente l’umidità che ho trovato ovunque altrove. Curiosamente, in queste brioche si sentiva un forte sapore di burro, cosa che in sé non mi disturba, ma il risultato finale non mi ha convinta. È stata una lezione: meglio aspettare cinque minuti in più e trovare qualcosa di meglio. Se c’è una nota positiva, è che mi ha ispirata a rifarle in casa!