Le bucce d’arancia sono un piccolo tesoro in cucina, spesso scartato senza pensarci. Recuperarle significa non solo ridurre gli sprechi, ma anche valorizzare il loro aroma intenso e la loro versatilità. Perfette per essere trasformate in scorze candite, possono arricchire dolci, lievitati e infusi, regalando un tocco agrumato a ogni preparazione. Il processo richiede tempo e pazienza, ma il risultato ripaga ogni attesa: bucce lucide, morbide e dal sapore dolce, leggermente amarognolo se si sceglie di ridurre lo zucchero.

Ingredienti:

  • Arance biologiche non trattate
  • Acqua
  • Zucchero biologico

Preparazione

Scegliere arance biologiche e non trattate, lavarle accuratamente sotto acqua corrente e tagliarle a listarelle. Trasferirle in un contenitore con chiusura ermetica e coprirle con acqua fresca, lasciandole in ammollo per almeno 48 ore. L’acqua va cambiata ogni 12-24 ore per ridurre il gusto amaro. L’acqua dell’ammollo non deve essere gettata: è ricca di oli essenziali e può essere riutilizzata per preparare infusi o per annaffiare le piante.

Trascorso il tempo di ammollo, si passa alla doppia cottura, necessaria per rendere le bucce più morbide e per eliminare ulteriormente eventuali note amare. La prima cottura avviene in acqua bollente: una volta portata a ebollizione, si tuffano le bucce e si lasciano sobbollire per circa dieci minuti. Successivamente, si scolano e si ripetono con una seconda cottura in acqua pulita per quindici minuti a fuoco medio-alto, con il coperchio semiaperto. Questo passaggio aiuta a ottenere una consistenza più morbida e una base perfetta per la canditura.

Dopo aver scolato le bucce, si procede alla fase finale. È importante pesarle: generalmente, il peso iniziale di circa 500 g si riduce a circa 400 g dopo la doppia cottura. Si aggiunge la stessa quantità d’acqua e, a seconda della preferenza, si può optare per una dose equivalente di zucchero oppure dimezzarla per un risultato più equilibrato e leggermente amarognolo. Si porta tutto a ebollizione, lasciando cuocere a fuoco alto inizialmente, poi abbassando la fiamma fino a quando il liquido si riduce e si forma uno sciroppo denso che avvolge le bucce. È un processo lento, che richiede attenzione e pazienza, mescolando di tanto in tanto per garantire una cottura uniforme. Quando le bucce appaiono morbide, lucide e ben glassate, si trasferiscono su una gratella per asciugarle completamente.

Una volta raffreddate, possono essere conservate in un barattolo di vetro sterilizzato e a chiusura ermetica, al naturale o ripassate nello zucchero per una finitura più asciutta. In un contenitore ben chiuso, si conservano per diverse settimane. Perfette da gustare da sole, accompagnare un buon tè, arricchire impasti di panettone, colombe o brioche, o ancora per decorare dolci e dessert, regalano un aroma unico e intenso, raccontando la semplicità e la pazienza di una preparazione casalinga fatta con cura.